Il carisma del teologo nella Chiesa
Una serata di confronto tra le prospettive delle diverse confessioni cristiane

Il confronto è interessante. Quando si accostano le prospettive delle diverse confessioni cristiane, si evidenziano le loro tangenze, come un senso di familiarità restituita. E anche le divergenze. Ma “quando le diversità sono giocate così vivamente, arricchiscono”.

Con questa nota p. Giuseppe Testa ha concluso l’incontro svoltosi la sera di venerdì 18 gennaio presso la Sala degli Arazzi del Collegio Alberoni. L’evento, dal titolo Il carisma del teologo nella Chiesa: prospettiva cattolica, evangelica e ortodossa a confronto, è stato pensato dagli studenti del Collegio Alberoni. Quest’anno tra gli alunni è nata l’idea di approfondire alcuni temi. Da qui, una proposta: un ciclo d’incontri sull’identità del teologo, progettato dagli studenti con l’appoggio dei professori. Per questo momento (il secondo del ciclo) in materia di ecumenismo – inserito con l’approvazione del delegato mons. Pierluigi Dallavalle tra le iniziative della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani – sono stati invitati p. Nicola Albanesi c.m. (docente di dogmatica), il pastore Nicola Tedoldi (della Chiesa Valdo – Metodista di Piacenza e Cremona) e p. Jurie Ursachi (sacerdote della Comunità Ortodossa Rumena di Piacenza).

Il carisma del teologo è un dono particolare dello Spirito (cf. Rm 12). Nella storia il suo ruolo è stato articolato nelle diverse Chiese in modi diversi, a seconda dei tempi e delle diverse esperienze.

Per far emergere le varie posizioni, il confronto è stato favorito da uno schema di quattro punti fornito ad ogni relatore. Tra pastori e teologi, nella prospettiva cattolica espressa da p. Albanesi, deve esserci un dialogo: il ruolo della teologia è infatti quello di una ricerca linguistica per trovare i modi di approfondire il depositum fidei e trasmetterlo fedelmente, in maniera comprensibile per la contemporaneità. Il pastore Tedoldi ha insistito sul primato della Scrittura nella teologia che è coscienza critica della Chiesa. Il suo oggetto è l’annuncio del Vangelo (per cui non si può staccare teologia e pastorale). Più forte pare la saldatura tra teologia e vita spirituale nella prospettiva ortodossa secondo p. Ursachi: il teologo è un “vaso nobile” di Dio: deve dare testimonianza della vita con Cristo – relazione della vita umana con quella divina: non parlare “di Dio” ma parlare “con Dio”.

Il dialogo tra relatori e presenti ha ravvivato la seconda parte dell’incontro, a riprova dell’interesse che un confronto di questo tipo suscita, per il suo oggetto intrinseco. A segno che il cammino di dialogo per l’unità tra i fratelli nella fede in Cristo è, con evidenza, percorribile. 

Giuseppe Porcari, studente del Collegio Alberoni