Il Superiore Generale, il Rev. P. Tomaž Mavrič, CM, ha visitato questa missione internazionale tunisina. Questa nostra missione internazionale, allargata a Sousse nel 2016, la nostra prima presenza risale al 2011. La nostra prima missione è a La Goulette. Una delle sfide principali di questa missione internazionale Tunisina è stata sempre “l’instabilità” dei suoi membri. Effettivamente, in questi otto anni della sua esistenza ha visto tanti missionari, alcuni solo dopo qualche mese l’hanno abbandonata, altri dopo solo un anno, altri un po’ di più ma finora chi ha fatto più di tre anni sono solo due: Firmin MOLAMBALO (d’origine Congolese ma membro della Provincia della Francia) e Narcisse DJIRAMBETE YOTOBU (Ciadiano per nascita ma membro della Vice Provincia del Camerou). Il perché di questa instabilità missionaria? Tunisia è un paese prettamente musulmano. Sulla carta è uno stato laico che permette l’esercizio religioso a tutte le confessioni, ma non so se corrisponde al vissuto concreto. Comunque, bisogna riconoscere che è una missione con dei lineamenti missionari molto particolari. È una presenza missionaria che esige molta prudenza, attenzione e prontezza per un nuovo stile di presenza missionaria in un paese musulmano. Direi anche che è un’arte tutta da imparare sul loco con tanta intelligenza, prudenza, pazienza e buona volontà. Tutto questo ha influito negativamente sulla stabilità dei nostri missionari in questa terra.
Durante questa breve visita, il Superiore Generale ha potuto incontrare il Vescovo di Tunis, Mgr. Ilario Antoniazzi; il Suo Vicario Generale, P. Nicolas, i nostri due missionari (perché uno era in vacanze); con tutte le Figlie della Carità presenti sul territorio tunisino (Tunis e Sfax).
I suoi incontri erano molto frutuosi ed ha incoraggiato ai nostri missionari ad essere sempre più creativi nel ministero rimanendo fedeli al nostro Carisma, un Carisma che Dio ci ha dato tramite San Vincenzo!
Zeracristos Yosief, cm
Assistente Generale