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Le celebrazioni della Settimana Santa di quest’anno si sono svolte in un modo che mai avremmo immaginato. A causa della pandemia COVID-19, abbiamo visto Gesù soffrire e morire nella gente. Noi, pastori per vocazione, siamo stati separati, anzi strappati dal nostro popolo.

E’ stato atroce.

Ma dopo la Morte, ecco la Vita, che si annuncia nella corsa delle donne alle prime luci del mattino di Pasqua e poi degli apostoli Pietro e Giovanni verso quello che doveva essere e restare un sepolcro e che si è trasformato in culla del Mondo. Passione e Morte di Gesù si sono ripetute più e più volte su tutta la Terra. Ma ora il mattino di Pasqua dischiude le festa della vita. Ci sono risurrezioni che si verificano qui e ora sulla terra, nei cuori, nelle menti e nei corpi di tante persone, in cammino sulla via della risurrezione che diventa Vita Eterna. Con il passare dei giorni abbiamo avvertito il rinascere la Carità nei cuori, farsi prossimità, generare iniziative creative perché il carisma vincenziano non è aspettare chi ha bisogno, ma cercare chi soffre.

L’Hallelujah rivive perché Gesù risorge nei cuori, nelle menti e nei corpi di tante persone. Come membri della Famiglia Vincenziana, inviati in tutto il mondo, siamo invitati a continuare a diffondere la Carità negli angoli più remoti della terra, e non saremo in grado di porre fine alla missione finché la Carità non ci farà una sola famiglia.

Continuiamo a sostenerci a vicenda in vista di nuove risurrezioni nei cuori, nelle menti e nei corpi degli uomini qui e di oggi, affinché tutta l’umanità un giorno raggiunga la risurrezione finale e duratura: la vita eterna! Hallelujah! Lodate il Signore!