SALVATORE MICALIZZI C.M.
1856-1937
Il Venerabile P. Salvatore Micalizzi c.m. nacque a Napoli il 5 Novembre 1856.
La famiglia di Salvatore era benestante, ma la situazione cambiò radicalmente quando, colpito dal colera che imperversò a Napoli nel 1865, il padre morì, lasciando la moglie e i sei figli in gravi difficoltà. Salvatore corrispose e collaborò agli sforzi e ai sacrifici della madre. Da primogenito se ne fece un dovere di coscienza, tanto più quando, dopo 8 anni dalla morte del padre, morì, dopo breve malattia, anche la madre. Orfani dunque di entrambi i genitori, i piccoli Micalizzi erano rimasti proprio soli, ed una cugina della mamma pietosamente li accolse finchè non avessero trovato ciascuno la propria sistemazione definitiva. Il giovane Micalizzi, per alcuni anni, abbandonando relativamente lo studio, dovette darsi al lavoro manuale.
Il Ven. Attardi, che aveva da tempo intuito la vera vocazione del giovane, si interessò vivamente perché il suo allievo vi potesse corrispondere. Finalmente il Diacono Salvatore Micalizzi venne consacrato Sacerdote il 23 Settembre 1882 nella cattedrale di Napoli. Fin dai primi giorni del suo sacerdozio il Venerabile, infiammato di zelo, si lanciò in un apostolato che lo vedrà poi impegnato per oltre 50 anni senza soste fino alla morte. Ben presto si rese poi idoneo al ministero della Confessione, che con tanto frutto e soddisfazione delle anime doveva costituire la massima occupazione dei suoi 55 anni di sacerdozio!Già Sacerdote, Micalizzi fece domanda “…ai buoni Signori della Missione alla santa e cara casa dei Vergini a Napoli e fui accolto anch’io tra i figli di S. Vincenzo dei Paoli…..Era il 24 maggio 1884”. Fu subito destinato alla formazione spirituale dei chierici esterni e ben presto fu assai attivo anche in un’altra delle opere di apostolato proprie della Congregazione e nella quale sempre rifulse: le Missioni al popolo.
Parallelamente il Venerabile, vero figlio di S. Vincenzo, era infaticabile nella predicazione degli Esercizi spirituali al clero Nel 1904 fu richiamato ai Vergini come Assistente: e si apre così quel periodo nel quale meglio meditò e chiarì a se stesso i temi relativi a quella che egli considerò sempre la sua specifica missione: la santificazione del clero.
Negli anni successivi il Venerabile continuò ad operare secondo questa sua speciale vocazione, oltre che nella dedizione assoluta alla predicazione e alla confessione, alla preghiera e alla penitenza, specialmente per il Clero.
Di nuovo superiore a Lecce dal 1911 al 1918, tornerà definitivamente a Napoli nell’Ottobre 1918, con l’incarico specifico di predicare ed attendere agli Esercizi spirituali al Clero (anche se, fino al 1922 continuò comunque anche il suo apostolato nelle Missioni al popolo).
La sua stanza ai Vergini veniva come presa d’assalto durante gli Esercizi: si faceva la fila!…
Continuò instancabile fino all’Ottobre del 1937. Aveva quasi 81 anni: la sera del 6 Ottobre entrò in Esercizi spirituali con tutta la Comunità dei Vergini. Quattro giorni dopo si sentì indisposto e fu pregato di mettersi a letto. Verso le quattro e trenta del mattino del 14 Ottobre il fratello coadiutore che lo assisteva entrò in camera e lo trovò in ginocchio accanto al letto, morto. Più di uno colse in quella posizione di preghiera un elemento significativo e simbolico.
Il 15 ottobre si svolsero i funerali: apparve allora evidente la venerazione di cui godeva il Venerabile. P. Micalizzi fu sepolto nella Cappella dei Padri della Missione nel cimitero di Poggioreale a Napoli. Il 7 Dicembre 1956, accogliendo l’unanime desiderio di vedere il P. Micalizzi glorificato, il Visitatore della Provincia Napoletana della Congregazione della Missione, P. Cesa, chiese all’Arcivescovo di Napoli, Card. Mimmi, l’introduzione del Processo Informativo Diocesano. Accolta l’istanza, il 23 Febbraio 1957 si diede inizio al processo sulla fama ed il 25 Febbraio 1958 si procedette all’individuazione della salma. Il 3 Luglio 1958 i resti mortali del Venerabile vennero trasferiti ai Vergini.
Preghiera per ottenere le grazie per intercessione del Venerabile Salvatore MICALIZZI
Dio Onnipotente e Misericordioso, ti adoro e ti ringrazio per tutti i benefici che mi hai concessi.
In modo particolare intendo ringraziarti per quelli di cui colmasti il tuo fedele servo P. SALVATORE MICALIZZI e prego di concedermi, per sua intercessione, quanto ardentemente ti domando. Degnati, Signore, ascoltando la mia preghiera, di glorificare il tuo servo che tanto si adoperò a procurare la tua gloria. Amen.