EMILIO LISSÓN CHAVES
Perú 1872 – Spagna 1961

JUAN FRANCISCO EMILIO TRINIDAD LISSÓN CHAVES nacque il 24 maggio 1872 ad Arequipa (Perú). Si sentì chiamato fin da giovane a seguire il ministero sacerdotale come membro della Congregazione della Missione. Nel 1892 fu inviato a Parigi, dove entrò nella Congregazione il 18 maggio.

Il 18 giugno 1895 fu ordinato sacerdote nella Casa Madre della Congregazione della Missione a
Il 10 settembre 1909 il papa S. Pio X lo nominò Vescovo di Chachapoyas. Fu consacrato il 19 settembre, a 37 anni. La diocesi di Chachapoyas era una diocesi in stato di missione e molto vasta: comprendeva parte delle Ande e parte di Ceja de Selva, occupando un’estensione pari alla metà della Spagna. Figlio fedele di San Vincenzo de Paoli, mise a disposizione dei poveri il suo talento, il suo sapere, la sua preparazione, il suo tempo e soprattutto la sua fede.  Nonostante le distanze e la povertà dei mezzi, visitò due volte tutta la diocesi. Superava ogni ostacolo per raggiungere i villaggi più nascosti nella foresta.

In questa fase lo accompagnò “mamá Dolores”, sua madre, come una missionaria durante i nove anni di permanenza a Chachapoyas.  La sua presenza religiosa, la sua intelligenza chiaroveggente, la sua azione audace e prudente per difendere i beni della Chiesa e la sua grande attività pastorale, non furono ben visti in alcuni ambienti civili ed ecclesiastici intorno a lui. Perciò fu denunciato a Roma da alcuni sacerdoti della sua diocesi, ed accusato di ambizioni ed ingerenze politiche, di cattiva amministrazione e di scarsa formazione teologica. Per questo fu obbligato a dimettersi da Arcivescovo di Lima l’8 gennaio 1931. Di conseguenza si pose in cammino verso Roma.
La sua permanenza a Roma corrisponde ad una situazione di esilio. In varie occasioni chiese al Vaticano di tornare in Perù, non come arcivescovo, ma come semplice missionario, ma gli fu sempre negato il permesso, senza spiegazioni.

Solo la Congregazione della Suore Riparatrici del Sacro Cuore, di fondazione peruviana, gli tese la mano e lo aiutò durante il suo esilio a Roma.

Nel 1940 si rifugiò in Spagna invitato da Mons. Marcelino Olaechea, vescovo di Pamplona. In Spagna fu molto ben accolto. Così iniziano la sua permanenza e il suo apostolato in Spagna
Fa da vescovo ausiliario del cardinale Segura e alterna la sua permanenza a Siviglia con quella a Valencia.  Era disponibile per il servizio che gli era richiesto in Valencia e in qualsiasi altra diocesi. Tuttavia dalla Spagna sollecitò il permesso per tornare in Perù, che però da Roma gli fu negato.
La vita in Spagna non fu comunque facile per lui. Lavorò molto fino al termine della sua vita, ma nel silenzio e nell’umiltà, come un monaco.

E così lo colse la morte a Valencia il 24 dicembre 1961. Il giorno 26 dicembre si celebrarono i funerali nella cattedrale, presieduti da D. Marcelino Olaechea. Moltissimi sacerdoti, religiosi e fedeli riempivano il tempio e tra loro una numerosa rappresentanza della Figlie della Carità dei Missionari Vincenziani. Furono molte le voci che esclamarono “E’ morto un santo”. Con questi sentimenti fu sepolto nella cripta della Cattedrale di Valencia.

I fatti e le azioni della sua vita dopo il 1931 manifestano un’umiltà a tutta prova, un amore pieno di misericordia per i suoi persecutori e una grande carità verso i poveri. “Dava loro tutto”, dicono quelli che lo conobbero. Possedeva la virtù dell’obbedienza in grado straordinario, a immagine di Cristo che si fece obbediente fino alla morte, e alla morte di croce.

È in corso la stesura della “Positio super virtutibus”.

Preghiera per ottenere le grazie per intercessione del Servo di Dio EMILIO FRANCISCO TRINIDAD LISSON CHAVEZ 

Gesù, pastore delle nostre anime, che hai scelto il tuo servo EMILIO LISSON CHAVEZ sacerdote vincenziano, come vescovo di Chachapojas e Arcivescovo di Lima, attraverso di lui hai dato al popolo di Dio ammirabili esempi di umiltà, pazienza, zelo per edificare il Regno di Dio, grande amore effettivo verso i poveri e grande, di capacità per catechizzar, ti preghiamo di glorificarlo presto davanti alla tua Chiesa. Concedici la grazia che per tua intercessione ti chiediamo … Per la gloria tua e il bene dei tuoi figli. Tu vivi e regni per i secoli dei secoli. AMEN.

Se hai ricevuto qualche grazia attraverso la supplica a questo confratello o conosci qualcuno, per favore contatta il Procuratore Generale, P. Giuseppe Guerra, a: procgen@cmglobal.org