Il 10 dicembre 2022, alla presenza dell’arcivescovo di Torino, mons. Roberto Repole, e del vescovo di Sofia, mons. Christo Proykov, si è chiuso il processo diocesano per la beatificazione di padre Giueppe Alloatti (1857-1933). Erano presenti gli ufficiali che hanno curato il processo, la madre generale delle suore Eucaristine, alcune Figlie del- la Carità e Suore Nazarene, e gli studenti della Missione del Collegio Alberoni.
Con il gesto di sigillare gli scatoloni contenenti tutti gli scritti di padre Alloatti da inviare a Roma al Dicastero del- le Cause dei Santi, si è anche consegnato alla Chiesa un testimone eroico dell’annuncio della fede presso il popolo macedone e bulgaro. Un suo compagno missionario a Tessalonica ha scritto di lui: “Era un missionario nel vero senso della parola. Per molti anni, durante la sua missione nei villaggi della Macedoni, si trovò a vivere l’attivtà apostolica in un modo che bisogna aver conosciuto questa esistenza per sa- pere ciò che essa rappresenta di sofferenza e di abnegazione. Io non so se un altro missionario abbia condotto una vita più eroica della sua: era di una mortificazione straordinaria e… pur praticando uno stile austero di vita, restò sempre un confratello affabile ed amabile”. Da dove traeva questa esenergia caritativa missionaria? Da Gesù Eucaristia che ha vo- luto fosse il centro carismatico delle suore Eucaristine che, insieme alla sorella Eurosia, ha lasciato in eredità alla terra di Bulgaria. Ed insieme dal- la lettura della Parola di Dio, che leggeva in ginocchio: “Un giorno – racconta padre Timoteo Yanev – bussai alla sua porta. Mi rispose una voce flebile: Entri. Apro la porta e vedo padre Giuseppe in ginocchio davanti alla grande finestra, che dava sul giardino, aperta; i suoi lunghi capelli che da- vano sulle spalle; le sue mani incrociate sul petto; davanti a lui c’era il Vangelo aperto che stava meditando. Mi sembrò una visione. Da quel momento ho cominciato ad amare di più la mia vocazione di prete”. I santi ci lasciano questa testimonianza di vita. I confratelli di Torino hanno preparato un’immagine per pregare per la beatificazione di padre Alloatti. Essi la recitano insieme tutti i giorni.
Missione a Salonicco dei confratelli di Albania
In continuazione ideale con la missione di padre Alloatti nel novantesimo anno della morte, i confratelli di Albania hanno deciso di partire in missione per Salonicco in Grecia del nord (l’antica Tessalonica di san Paolo) che fu anche la base per i viaggi missionari di padre Alloatti. La comunità vincenziana di Salonicco, dipendente dalla Provincia CM di Francia, è composta di quattro confratelli e gestisce la parrocchia dell’Immacolata, che ha in carico 10 centri missionari sparsi su un territorio di circa 100 km. In questi centri ci sono cattolici albanesi ivi emigrati in gran numero e sono soprattutto loro che sono stati coinvolti nella missione, svolta dai padri Agustin e Ferdinant.
“Noi padri dell’Albania in collaborazione con i confratelli di Salonicco – scrive padre Agustin – abbiamo organizzato una collaborazione per quanto riguarda alcuni periodi di missione durante l’anno per gli Albanesi cattolici a Salonicco e nei dintorni. Ci siamo trovati nell’ottobre del 2022 i padri Andrei Maximiliam e Lito (nickname di Shaw Sandoval Neftalí) di Salonicco e, insieme a loro e al vescovo di Sapa (Albania) Simon Kulli – che è il responsabile degli albanesi cattolici della diaspora – abbiamo organizzato tre periodi di missione per il 2023: 10 giorni a gennaio, 10 giorni ad aprile (dopo Pasqua) e 10 giorni a novembre. E’ stato un incontro di intesa, collaborazione e progettualità. Così Ferdinant ed io siamo andati in Grecia dal 2 – 13 gennaio e insieme ai padri di Salonicco abbiamo svolto questa missione, celebrando l’Eucaristia, visitando e benedicendo le famiglie, confessando, ascoltando le persone nelle visite degli ammalati a Salonicco, Mihanjona, Redestos, Katerini, Iannizà, Agio Athanasio e tutti gli altri centri della parrocchia.
È stato faticoso, ma bello. I padri di Salonicco sono stati molto accoglienti e fraterni. Abbiamo visto la gente assetata della Parola di Dio e bisognosa di ascolto. In questo modo si realizza il sogno della nostra comunità di Albania di aprir- ci alla missione ancora più di quanto già stiamo vivendo. Speriamo che nei prossimi periodi a noi missionari si aggiungano anche le Figlie della Carità albanesi: sono state invitate ed ora stanno valutando la proposta. Il nostro contri- buto di evangelizzazione è assai efficace perché la maggioranza cattolica di quelle zone è di etnia albanese. Essi sentendo la loro parlata ma- terna si sentono voluti bene, e questo li rinforza nella fede. Anche il vescovo di Corfù-Salonicco, Georgios Altouvas, è stato molto contento del nostro contributo”.