Il 24 aprile 1581 a Pouy nelle Lande, nel dipartimento di Dax (Francia) nacque san Vincenzo de Paoli: oggi avrebbe 443 anni, di cui 80 vissuti tra noi e 363 in paradiso!
Egli fu un cristiano che si ritenne servo inutile e per questo lo Spirito Santo poté operare, per suo mezzo, meraviglie: durante la sua vita nell’Europa del XVII secolo e, dopo la sua entrata in paradiso, nel mondo tramite le sue figlie – le Figlie della Carità, i suoi figli – i Preti della Missione ed il laicato. È bene ricordare anche che accanto a Vincenzo c’era una grande donna, potremo affermare la sua interprete, il suo cuore femminile – come c’insegna il mio grande maestro di teologia e uno dei migliori interpreti del carisma vincenziano qual era il P. Giuseppe Toscani C.M. – Santa Luisa de Marillac: insieme i due santi hanno lavorato affinché lo Spirito Santo costruisse il nostro mondo vincenziano internazionale.
Infatti, Luisa e Vincenzo – come tutti i grandi fondatori – affermavano che loro non avevano fondato nulla, ma tutto proveniva da Dio. Essi avevano compreso che dovevano seguire il Cristo che, per trent’anni, aveva vissuto come una persona qualsiasi nel totale nascondimento in una regione disprezzata qual era la Galilea e, in quella, nel paese malfamato di Nazaret. Infatti, lo chiamiamo Gesù di Nazaret. Questo era il Cristo di Vincenzo e Luisa!
San Vincenzo usava ricordare ai suoi figli/e, quando si trovavano nell’impossibilità di operare per il Regno dei cieli: onorate il non fare di Nostro Signore.
Vincenzo sapeva per esperienza che cosa fosse una vita vissuta con l’intento di realizzarsi, per sedere ai primi posti, per trovarsi sempre al centro della situazione: la vita che Cristo non aveva scelto!!!
Naturalmente essendosi inserito tra le persone che usavano per sé stesse gli altri e le cose: Vincenzo fallì. Infatti, egli non disponeva di appoggi sufficienti per emergere, così da allontanarsi ancora di più dal Signore che scelse l’ultimo posto: la croce! Fu la sua fortuna, perché incontrò il Risorto.
Anche per lui, come per i profeti di ieri e di oggi, tale esperienza accadde nel silenzio del quotidiano; in un momento potremo dire banale per un prete: nell’ascolto di una confessione!
Egli comprese di avere sbagliato tutto: intuì, per grazia che lo Spirito guida la Chiesa e tu sei servo inutile! Siamo nel 1600: nella cultura dell’apparire de I Promessi sposi!
Insieme Vincenzo e Luisa lasciarono lavorare lo Spirito e questi fondò due comunità che attirarono tanti giovani, in un momento in cui i cristiani si uccidevano tra loro e le monarchie assolute, specialmente Francia e Spagna, affamavano i sudditi e il clero allontanava il popolo da Dio.
Queste due congregazioni (Preti della Missione e Figlie della Carità) riportarono il popolo a sentirsi parte della Chiesa cattolica: lo rievangelizzarono tramite una catechesi semplice, un ascolto attento alle povertà cercando di venirvi incontro con amore oltre che con professionalità.
Infatti, il pensiero di san Vincenzo era: la carità dev’essere compiuta con amore, perché un pane ed un brodo possono darlo tutti ma, il cristiano con il suo amore deve farsi perdonare dal povero il pane che dona. Questo è il fulcro della carità cristiana.
Chiediamo a san Vincenzo e a santa Luisa di intercedere lo Spirito Santo affinché doni – a noi Preti della Missione e alle Figlie della Carità in tutto il mondo ma, specialmente a noi che viviamo nei paesi occidentali – uno stile di vita nuovo con cui poter trafficare il talento (il carisma) che lo Spirito Santo ci ha donato e continua a donarci, per servire la santa Chiesa e per far in modo che i giovani, che ancora oggi lo Spirito Santo chiama ad essere cristiani felici come Preti della Missione e Figlie della Carità, possano realizzare la loro vocazione all’interno delle nostre comunità locali.
P. Giorgio Bontempi C.M.