Il 15 di agosto di ogni anno la santa Chiesa di Dio celebra la Solennità della Beata Vergine Maria Assunta.
Chiediamoci: che cosa significa tale solennità? Perché invito a riflettere su questo tema? Non sappiamo già tutto?
Ecco, il pericolo è proprio questo: presumere di sapere tutto, anch’io ho vissuto questa presunzione, questo errore. Fortunatamente, negli anni ’70, quando al Collegio Alberoni di Piacenza, retto dai nostri confratelli, ho seguito i corsi del primo ciclo di teologia, c’era come insegnante di antropologia; cristologia e trinitaria, il padre Giuseppe Toscani C. M. I suoi corsi mi hanno aperto la mente alla nuova teologia scaturita dalle Costituzioni del Concilio Vaticano II e mi hanno fatto comprendere l’amore gratuito del Padre verso tutte le persone: è stata una grande liberazione. Per comprendere sempre meglio quanto ho scritto invito caldamente a leggere la trilogia del Padre Toscani su la spiritualità vincenziana: La Mistica dei poveri; Amore contemplazione e teologia e Donna nella carità. Suor Assunta Corona, l’autrice di Donna nella carità, mi perdonerà, ma so che sarà contenta, perché anche lei in questo testo ha attinto a piene mani dal P, Toscani essendone discepola fedele. La trilogia la ritengo ad oggi la migliore opera di spiritualità vincenziana.
In questo contesto il p. Toscani ci ha insegnato che nella gloria c’è la stessa Maria che visse a Nazaret e che seguì Gesù, nonostante le difficoltà che questo comportava.
È stata assunta quella persona nativa di Nazaret, il famoso paese di cui i farisei affermavano: da Nazaret non è mai uscito nulla di buono! Questa è la logica del si è sempre fatto così, che tutt’oggi nasconde il talento, porta alla chiusura delle Case della Missione e di quelle delle Figlie della Carità e uccide le Province!
Maria di Nazaret, l’ultima, la poco stimata; una donna che ha vissuto in una quotidianità banale, di cui nessuno parla. Infatti, i vangeli di Matteo e Luca parlano pochissimo di Maria e della Famiglia di Nazaret, perché? Perché ha vissuto come tutte le altre famiglie del proprio paese vivendo le gioie ed i dolori. In una famiglia come questa il Figlio di Dio ha scelto liberamente di nascere e di vivere per trent’anni!!!
La Vergine Maria è il modello del cristiano che ascolta la parola del Padre, la medita nel proprio cuore e la mette in pratica. Gesù nel vangelo afferma questo di Maria. Ella è nella gloria perché ha vissuto così!
E noi, preti della Missione e Figlie della Carità, cerchiamo quotidianamente di prendere esempio dall’Assunta?
Noi cerchiamo di essere persone sincere, oppure ci adattiamo in Comunità o anche nella Chiesa diocesana all’opinione della maggioranza? Ricordiamo che fu la maggioranza, durante il processo a Gesù, davanti a Pilato a gridare: crocifiggilo!
Sappiamo, secondo l’esempio dell’Assunta, valorizzare la quotidianità: vivere il silenzio delle piccole cose; l’ascolto con amore ed attenzione di un confratello o di una consorella che vive un momento di difficoltà? Come l’Assunta, sappiamo che tutto il bene che si compie nel silenzio è opera dello Spirito Santo, oppure tendiamo a far sapere a che lo vuol sapere e a chi non lo vuol sapere tutto quello che compiamo e le nostre promozioni, attribuendo a noi il bene compiuto, così da occupare il posto dello Spirito Santo e, al banchetto di nozze, cercare i primi posti e poi finire all’ultimo?
Per vivere bene con umiltà, seguiamo la vita di Nazaret dell’Assunta e saremo felici, anche se in questa vita, per seguire Cristo, si può incorrere nel pericolo di essere pietre scartate come fu lui. Oppure profeti male accetti nella propria patria. Ma, siamo sicuri che il Signore ci è vicino e ci offrirà il cento per uno come fu per l’Assunta.
P. Giorgio Bontempi C.M.