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1. Il Papa propone di stabilire una interreligiosità immanentista che dissolva la specificità della fede?

Al contrario, la proposta del Papa è di assumere i problemi concreti che questo mondo pone al cuore stesso della fede cristiana attraverso la trascendenza dell’amore universale che porta alla promozione di una vera fraternità universale, mossi dalla chiamata a diventare figli e figlie nel Figlio. Indubbiamente, la luce che permea l’intero scritto è la parabola evangelica del “buon Samaritano”. (56)

2. Fratelli tutti propone nel titolo un messaggio soltanto per gli uomini, “fratelli”. Dopo aver tanto parlato dell’importanza delle donne, il Papa non avrebbe potuto rivolgere l’enciclica a “fratelli e sorelle”?

“Fratelli tutti” riprende alla lettera una citazione di San Francesco d’Assisi, che il Papa spiega subito dopo: “… per rivolgersi a tutti i fratelli e le sorelle” e proporre loro una forma di vita evangelica. (1)

3. Tra un mese ci saranno le elezioni negli Stati Uniti, in una società fortemente polarizzata. Il Papa vuole forse dire qualcosa ai cittadini di quel Paese con un messaggio che si percepisce chiaramente anti-Trump?

È ovvio che il Papa voglia dire qualcosa agli statunitensi, così come all’Africa, all’America Latina, all’Europa, all’Asia, alle Americhe e al mondo intero. Ma è altrettanto chiaro che il suo interlocutore non è un personaggio specifico, bensì una società moderna disumanizzata, malata e ferita da tutte le nuove forme di barbarie “civilizzata”. (cap. 1)

4. Cosa significa “enciclica sociale” e perché il Papa non si dedica a scrivere unicamente di teologia o dottrina cristiana? (6)

Tutto il testo non è altro che teologia e dottrina cristiana, ma dobbiamo sottolineare giustamente “cristiana”, che vuol dire personale e sociale allo stesso tempo. Entrambe le dimensioni sono inseparabili dal Vangelo perché tutte e due costituiscono l’amore e “Dio è amore”.

5. Il Papa afferma di essere stato ispirato dal Grande Imam Ahmad Al-Tayyeb nel redigere questa enciclica. Da quando nella stesura dei documenti del Magistero ecclesiale vengono coinvolte altre religioni? È necessario? (5)

Il Papa non dice mai di essere stato “ispirato”, ma “stimolato”, che non è la stessa cosa. La sua ispirazione, infatti, è la sua stessa esperienza di fede in un mondo in frantumi, così come lo è anche per il Grande Imam. È un’enciclica cattolica che si rivolge ad ogni essere umano di buona volontà.

6. Dicendo “sogniamo come un’unica umanità”, il Papa propone un universalismo? Dobbiamo essere tutti uguali? (8)

Per un cristiano non si tratta di “dobbiamo” essere tutti uguali, ma siamo tutti uguali, perché siamo tutti figli e figlie di uno stesso Padre. Questa uguaglianza è la fonte delladignità irrinunciabile di ogni essere umano. Sono le implicazioni concrete di questa comune dignità ciò che l’Enciclica espone.

7. Il documento ha un tono molto negativo, di critica verso tutto ciò che nuovo, moderno e tecnologico. Quali sono le proposte concrete e cosa fa la Chiesa o il Papa per trovare soluzioni al riguardo?

Non è in alcun modo una critica a tutto ciò che è nuovo, moderno e tecnologico, ma piuttosto a ciò che in esso vi è di disumano, violento, degradante ed esclusivo. Fatta eccezione per il primo capitolo, che è un’esposizione dei problemi, e per il secondo, che è catechetico ed esortativo alla conversione, il resto dell’enciclica è profondamente propositivo delle vie possibili per condurci alla fraternità e all’amicizia sociale.

8. Il documento critica la “libertà di mercato” e altre forme di economia. Il Papa è un economista? Su quali dati o rapporti basa queste opinioni che non sono pertinenti ad un’enciclica? (32)

Non si tratta di una critica “economica” all’economia neoliberale, bensì di una critica evangelica alle conseguenze nefaste e criminali degli abusi di ogni modello economico per la grande maggioranza dell’umanità.

9. La tecnologia e i nuovi strumenti sono grandi alleati dei giovani. Perché il Papa insiste nel descriverli come “movimenti digitali di odio e distruzione”? Non è troppo duro? (42)

Il fatto che siano strumenti utilizzati dai giovani non li rende immuni dall’essere usati con odio e desideri distruttivi. Nessuno strumento ne è immune, come tutti sappiamo. Non si è mai troppo duri nel criticare l’uso improprio o l’abuso di uno strumento che può essere e viene utilizzato in modo distruttivo, più o meno consapevolmente. Al contrario, la critica illumina situazioni concrete che ne incoraggiano la risoluzione. “Perché il pericolo maggiore non sta nelle cose, nelle realtà materiali, ma nel modo in cui le persone le
utilizzano” (160).

10. Alcune proposte del Papa sembrano avere un approccio socialista e comunista. Come pensa di instaurare un mondo che offra terra, tetto e lavoro per tutti? Preferisce un unico governo totalitario? (126)

Si tratta di una visione cristiana della società e dell’economia, sulla base della Dottrina Sociale della Chiesa. Ciò che il Papa propone è la possibilità di un nuovo modello di convivenza umana aprendo l’orizzonte a partire dall’apertura della fede cristiana.

11.Perché il Papa parla di populismo e di liberalismo in un documento sulla fraternità? Interessa conoscere l’opinione politica di un Papa? (156)

Perché sia il populismo che il liberalismo economico si sono mostrati incapaci di promuovere una convivenza sociale centrata sull’inviolabile dignità di ogni essere umano e che sia veramente inclusiva, formativa della persona umana in quanto tale, ed efficace nella lotta alla povertà, all’ingiustizia e all’esclusione. Da una prospettiva di fede, la politica è una vocazione a servire la realizzazione concreta della “civiltà
dell’amore”.

12. Il Papa pretende di suggerire l’abolizione della proprietà privata affinché siamo tutti “più fratelli”? (120)

No. La Dottrina Sociale della Chiesa sottolinea la subordinazione della proprietà privata al principio della destinazione universale dei beni creati e, pertanto, l’importanza fondamentale della funzione sociale della proprietà privata.

13.Nell’enciclica, Dio e Cristo vengono nominati poche volte e tutto si basa maggiormente su questioni sociali ed umanitarie. Dove sta l’orizzonte per i cattolici e perché la Chiesa agisce come una ONG?

L’Enciclica Fratelli tutti non fa altro che parlare di Dio e di Cristo perché parla ovunque di amore e, con Gesù di Nazareth, sappiamo che Dio è amore. Parlare dei “sacrifici dell’amore” vuol dire parlare del rapporto di Dio con l’essere umano, parlare della stessa vita storica di Gesù. E, fondamentalmente, l’amore ha a che fare con le grandi domande del nostro convivere con gli altri, e ha a che vedere con la vera umanità manifestata in
Gesù Cristo. Questo è l’unico orizzonte per i cattolici.

14.Fratelli tutti sembra voler equiparare tutte le religioni come uguali. Per il Papa è più importante che siamo tutti uguali che seguire Cristo? (271)

L’Enciclica non lo dice da nessuna parte. Essere tutti uguali, in quanto creati a immagine e somiglianza di Dio, e pertanto fratelli e sorelle nel Figlio, è l’insegnamento di Cristo e il tema di Fratelli tutti. Le diverse religioni “a partire dal riconoscimento del valore di ogni persona umana come creatura chiamata ad essere figlio o figlia di Dio, offrono un prezioso apporto per la costruzione della fraternità e per la difesa della giustizia nella società” (271).