“Cultura vocazionale, identità

e visione del futuro del Congregazione della Missione”

 

 

Sabato 5 dicembre si è svolto il primo incontro internazionale dei seminaristi vincenziani. L’obiettivo proposto era quello di creare uno spazio virtuale di incontro in cui i seminaristi potessero riflettere sulla cultura vocazionale, l’identità e il futuro della Congregazione della Missione, con il motto “La CM oggi, la nostra Congregazione nell’età dei millenni”.

Alle 15.00 (ora di Roma) è iniziato l’incontro con padre Hugo Vera CM, che ha fatto la presentazione ufficiale spiegando l’importanza di questo spazio.

L’apertura dell’incontro è stata realizzata con un video in cui Nomcebo Zikode, il cantautore della famosa canzone “Jerusalema”, canta e balla con i bambini e la comunità di Akamasoa e P. Pedro Opeka CM in Madagascar.

La preghiera è stata guidata dalla Provincia di Colombia. In questo momento vi hanno partecipato i seminaristi di teologia, del Seminario interno e di Filosofia, che hanno usato un video per animare una preghiera vocazionale vincenziana, invitando i presenti ad unirsi ad essa.

Sono stati poi introdotti i membri del Consiglio Generale, e ciascuno ha potuto condividere con gli studenti le proprie attività e i propri compiti. Al termine di questa presentazione, il Seminario interno dell’Indonesia ha animato questo momento culturale con una canzone in lingua tradizionale.

Robert Maloney CM, che è stato Superiore Generale, si è rivolto al pubblico argomentando il tema centrale “Cultura della vocazione, identità e visione del futuro”. Nel suo discorso, p. Robert, ha menzionato le caratteristiche di San Vincenzo de’ Paoli e la nostra spiritualità, sottolineando la Cultura Vocazionale e la formazione permanente come un binomio inscindibile, e sottolineando ulteriormente che l’obiettivo di ogni vocazione missionaria è quello di creare una Cultura Vocazionale. Infine, ha sottolineato che la Congregazione sarà profondamente spirituale e profondamente pratica fintanto che si concentrerà sulla persona di Gesù e sulla persona dei poveri.

Al termine della conferenza, la Comunità del Seminario del Camerun ha presentato una danza festiva, che di solito si svolge alla morte di un patriarca, che significa la vittoria della vita sulla morte.

Sia i seminaristi che gli altri confratelli che hanno partecipato hanno potuto svolgere una sessione di domande e risposte con p. Robert, che ha arricchito e reso più partecipativo l’incontro.

Dopo questo momento, siamo andati in America Latina con una canzone eseguita da un seminarista di una delle Province brasiliane.

Per concludere, il Superiore Generale, P. Tomaž Mavrič, CM, è rimasto profondamente commosso dalla possibilità di tenere questo incontro e di vedere, praticamente, coloro che rappresentano il presente della Congregazione. Nelle sue parole, padre Tomaž, ha manifestato che “in loro egli trova la forza della speranza per una nuova cultura vocazionale, quella già vissuta nel presente, quella che si costruisce nel qui e ora, e ha ribadito che i seminaristi, come mistici della Carità, devono essere pronti ad aprire pienamente la loro vita a Gesù Cristo, con l’impegno di servirlo per tutta la vita nei più poveri, con la gioia di un’autentica comunità per la missione”.

 

 

Il Superiore Generale, allo stesso modo, ha manifestato la gioia che provava e ha offerto alcune parole di incoraggiamento e di speranza per incoraggiarli a continuare il cammino intrapreso, affermando che “voi siete l’Avvento dei poveri, la speranza che ringiovanisce la nostra Congregazione, un cuore pulsante per la Famiglia Vincenziana e per lo spirito missionario al quale Gesù Cristo ci ha chiamati, evangelizzatore dei poveri”.

La preghiera di chiusura è stata guidata dai confratelli della Provincia di Centro America, culminata con l’incontro con la preghiera vocazionale vincenziana “O speranza d’Israele” e il canto gioioso di “Benediciamo il Signore” e poi, al ritmo di una danza di accompagnamento.

Questo incontro è stato vissuto in un clima fraterno di comunione e di gioia condivisa. Ed è culminato nella speranza che anche nelle avversità del nostro tempo, il carisma di san Vincenzo rimanga attuale e di immensa ricchezza per il mondo, la Chiesa e i poveri.

Manuel Gradin,
Seminarista della di Provincia Argentina