Da diversi anni sentiamo parlare della Campagna dell’1% che è stata promossa dalla Curia Generale, ma quali risultati ha dato questa campagna a favore delle Missioni nella Congregazione della Missione?

Nella sua tradizionale lettera di Appello Missionario del 2017, il Superiore Generale, padre Tomaž Mavrič, CM, ha toccato l’argomento per la prima volta. Da allora, anno dopo anno, la Campagna dell’1% ha guadagnato presenza e forza nella nostra Congregazione.

Per molti dei nostri confratelli, parlare dell’1% dei missionari destinati alle missioni può sembrare insignificante; sarebbe una cifra troppo piccola considerando che la Congregazione della Missione è missionaria per sua natura.

Per molti anni si è lanciata la chiamata missionaria sperando che lo zelo apostolico dei confratelli rafforzasse le Missioni Internazionali che dipendono dalla Curia Generalizia, ma, a poco a poco, quello che la Campagna 1% ha cercato di fare è che 30 confratelli all’anno decidessero concretamente di partire per le missioni ad gentes.

Questa proposta non toglie nulla al carisma che muove tutta la Congregazione e al suo spirito missionario, sappiamo bene che siamo missionari per natura e questo spirito fa parte del nostro DNA. L’obiettivo dell’1% è far rivivere questo spirito missionario in tutti i confratelli e rafforzare le missioni con un numero stabile di confratelli, cioè 30 o più ogni anno.

Un altro aspetto che Padre Tomaž ha voluto sottolineare nelle sue lettere è proprio che lo spirito missionario della nostra Congregazione non si limita solo alle Missioni Internazionali che dipendono dalla Curia.

Questo carisma della Missione si esprime in tutte le opere, negli oltre 90 paesi dove siamo presenti, quindi nelle parrocchie, nelle scuole, nei seminari e in tutte le opere in cui sono presenti i nostri confratelli, ogni opera ha un carattere missionario.

Per quanto riguarda le Missioni in quanto tali, ci sono diverse esperienze: abbiamo le Missioni Internazionali e le Regioni Missionarie, perchè secondo gli Statuti della CM (cf. E 78) una Provincia può essere presente o può stabilire una comunità fuori dal territorio di quella stessa Provincia.

Le missioni, in generale, nascono dalla chiamata di un Vescovo o della Famiglia Vincenziana, perché esiste un particolare bisogno di una presenza missionaria o a causa di una situazione di povertà all’interno di un territorio. Abbiamo anche missioni in territori in difficoltà all’interno delle Province e, naturalmente, le Missioni Popolari, che vengono proposte in alcune Province.

In questo modo, possiamo dire che l’1% è una campagna che non può essere ridotta a un numero, ma è una chiamata a vivere e promuovere uno spirito, lo spirito missionario. Nel 2019, anno in cui Papa Francesco ha promulgato il Mese Missionario Straordinario, Padre Mavrič ha offerto a Papa Francesco quel numero di confratelli per le missioni Ad Gentes, e naturalmente, lo ha fatto anche per rafforzare le missioni della nostra comunità.  A causa della pandemia, nel 2020, alcuni missionari non sono potuti partire o hanno dovuto ritardare il loro viaggio, ma si è fatto lo sforzo perché questo progetto della CM non fosse danneggiato, ma al contrario venisse portato avanti, perché i poveri non aspettano. In ogni caso, Padre Tomaž nelle sue lettere ha sempre affermato che la partenza per le missioni non è immediata, ma che i confratelli possono prepararsi e prendere accordi in anticipo, poiché non è sempre possibile lasciare immediatamente le opere in cui sono impegnati e le Province devono fare alcuni accorgimenti col personale. Inutile dire che il sacrificio che una provincia fa quando lascia partire un missionario, più che un sacrificio in sé, se lo si pensa dal punto di vista della povertà evangelica, sé sicuramente un’occasione perché quella provincia sarà rimessa in moto da Dio con nuove vocazioni. Nel 2020 e in mezzo alla pandemia che stiamo vivendo, l’ufficio di comunicazione ha lanciato di nuovo la Campagna dell’1% con molte attività e proposte a livello mediatico, utilizzando i canali digitali della CM e delle Province, le reti sociali e l’uso di videoconferenze per promuovere lo spirito missionario cercando di raggiungere gli oltre 3000 missionari in tutto il mondo. La risposta in questi due anni è stata eccellente, superando ogni aspettativa con più di 35 confratelli; sia l’anno passato che le prospettive per quest’anno sono e saranno ricche di grandi speranze per le nostre Missioni in generale.

Dobbiamo sottolineare che questi confratelli che si sono offerti volontari non solo andranno alle Missioni Internazionali che dipendono dalla Curia, ma contribuiranno anche a rafforzare le Missioni che dipendono dalle Province e grazie a loro si apriranno nuove Missioni. Segue una lista dei paesi dove abbiamo potuto concretizzare la nostra presenza con nuovi missionari. Non vogliamo classificarci in uno o nell’altro. I missionari sono stati assegnati per rinforzare o far nascere le seguenti missioni in: Madagascar, Honduras, Ciad, Papua Nuova Guinea, Argentina, Cuba, Costa Rica, Venezuela, Bolivia, Suriname, Isole Salomone, Giappone, Laos, Taiwan, Russia, Myanmar, Sri Lanka, Malawi, Veraine, Cina, Colombia (St. Vincent del Caguan), Cile, Alaska, Tefe, (Brasile), Angola, Thailandia, Ruanda Burundi, Tanzania.

Infine, dobbiamo dire che la generosità di molti confratelli mantiene questo progetto e il nostro spirito missionario vivo e presente in Nazioni dove le necessità e i poveri sono in aumento. Non sono mete missionarie facili, ma saranno una grande risposta all’evangelizzazione dei poveri.

In questo andare e venire di missionari in tutto il mondo rendiamo reali le parole del nostro Padre Vincenzo che sono servite come motto per la campagna 2018: ” Io non sono né di qua né di là, ma di ovunque piacerà a Dio che io sia” (SVP IX/1, 30. Conferenza 1, spiegazione della Regola, 31 luglio 1634).