Papa Francesco ha detto che i popoli amazzonici sono spesso dimenticati e lasciati senza prospettiva di un futuro di pace a causa della crisi della foresta amazzonica. Questa crisi comprende questioni quali: la caccia clandestina nelle aree indigene, l’inquinamento, gli effetti delle dighe idroelettriche e dell’estrazione del petrolio, l’accaparramento delle terre, la rimozione di vecchi alberi e l’uccisione di popolazioni indigene che si oppongono allo sfruttamento di terre vitali per loro e per il mondo.
Inoltre, il Papa ha detto che dobbiamo smettere di considerare l’Amazzonia come “fonte inesauribile di risorse per altri Paesi senza considerare i loro abitanti”.
E’ quindi opportuno che i rappresentanti dell’Amazzonia partecipino al 18° Forum Permanente sui Problemi dell’Amazzonia che si sta svolgendo ora fino al 3 Maggio alle Nazioni Unite a New York. La Famiglia Vincenziana ha giocato un ruolo importante garantendo alle popolazioni amazzoniche di avere voce nel Forum facilitando la loro partecipazione con almeno tre gruppi di relatori e il coinvolgimento con alcune missioni permanenti (Brasile, Austria, Norvegia) e altre coinvolte con le questioni indigene.
Forum sulle conoscenze tradizionali
Il tema del Forum è: “Conoscenza tradizionale: Generazione, trasmissione e protezione”.
Nell’arco di due settimane, le popolazioni indigene, le nazioni e gli altri soggetti interessati hanno valutato i progressi, esaminando le sfide, evidenziando le buone pratiche e identificando potenziali politiche e programmi che meglio proteggono e promuovono i diritti delle popolazioni indigene a mantenere, controllare, proteggere e sviluppare il loro sapere tradizionale.
Il Forum è stato opportunamente inaugurato lunedì 22 aprile, che era la Giornata della Terra. Mentre il mondo si trova ad affrontare così tante questioni ambientali e climatiche, le popolazioni indigene hanno molte risposte e conoscono l’importanza di preservare un delicato equilibrio tra le attività umane e la natura.
In che modo è coinvolta la Famiglia Vincenziana?
Rappresentanti ONG della Famiglia Vincenziana, delle Figlie della Carità, della Federazione delle Sorelle della Carità e la Congregazione della Missione appartengono alla Coalizione di Giustizia dei Religiosi e al Gruppo di Lavoro Minerario, che sponsorizza gruppi di relatori durante il Forum. JCOR e il Gruppo di Lavoro Minerario hanno sponsorizzato un evento intitolato “La saggezza del Sud e del Nord: Diritti e Guarigione delle Terre” che si è tenuto martedì 23 aprile. L’evento ha dato risalto ai relatori indigeni provenienti dal Messico, dal Canada e dal Brasile.
P. Guillermo Campuzano, rappresentante delle ONG della Congregazione della Missione, che è stato determinante nell’organizzazione degli eventi di quella settimana, ha detto sottolineato una cosa molto importante: “Le soluzioni climatiche del futuro e il benessere delle persone sono necessarie. Gli indigeni sono parte della soluzione per curare e risanare la Madre Terra. È tempo di ascoltare le loro voci, la loro saggezza e la loro conoscenza centrata sulla terra, incastonata nella loro lingua. Per questo motivo, l’attenzione ai diritti e alle responsabilità degli indigeni è la chiave per la sostenibilità della Madre Terra.
Dal 2016, il Gruppo di Lavoro Minerario ha creato un’associazione per sostenere la Rete Ecclesiale Pan-Amazon (REPAM), Il Concilio Missionario della Chiesa in Brasile (CIMI) e il Gruppo Interreligioso della Chiesa e del Gruppo di Lavoro Minerario a New York. Al momento Fr. Campuzano è il collegamento tra questi gruppi e il Gruppo di Lavoro Minerario a New York. È anche membro del Comitato Internazionale di Difesa del REPAM insieme a rappresentanti a Washington e Ginevra.
Fr. Campuzano ha detto: “Da tre anni abbiamo promosso e fornito infrastrutture per la partecipazione dei Popoli indigeni dell’Amazzonia, altre aree del Brasile, Chiapas in Messico, e altre regioni dell’America Centrale così che possano portare la loro voce al UN Forum Permanente delle Questioni Indigene”.
“Molte delle comunità indigene sono oggi a rischio a causa dei mega progetti estrattivi delle grandi compagnie che sfruttano l’ambiente dappertutto” ha detto P. Campuzano. “La protezione dei diritti individuali e comunitari delle popolazioni indigene è profondamente legata, per noi, alla nostra responsabilità di prenderci cura della nostra comune dimora.”
Le Figlie della Carità e la Congregazione della Missione, insieme ad altre comunità, hanno aiutato a sostenere i costi, assicurando la partecipazione delle popolazioni indigene dell’Amazzonia.
Relatori dell’Amazzonia hanno anche partecipato ad un secondo evento intitolato: “L’importanza della prevenzione del genocidio nella sopravvivenza del sapere tradizionale”, che si è svolto presso la Chiesa Centrale delle Nazioni Unite. Il panel ha presentato alcune realtà, tra cui l’impatto degli attacchi che ultimamente hanno distrutto i territori e le conoscenze indigene, vissute da molti gruppi indigeni in Brasile.
Il vescovo Roque, presidente del Concilio Indigeno Missionario del Brasile ha dato una presentazione profetica che è stata seguita da una testimonianza commovente di Erileide Kayowa una giovane leader dei popoli indigeni in Brasile.
Il terzo evento sponsorizzato dal Gruppo di Lavoro Minerario era previsto per venerdì 26 aprile, in collaborazione, tra gli altri, con La Santa Sede. Si è concentrato sul tema: “Verso un’ecologia integrata: risposta all grida urgenti e alle prospettive dell’Amazzonia”. Sono intervenuti rappresentanti dell’Amazzonia (Brasile ed Ecuador). La Chiesa è attenta alle grida d’aiuto che provengono dalle comunità indigene, dalla foresta nei territori dell’Amazzonia.
Cos’e’ la conoscenza tradizionale?
Ci sono molte definizioni di “Conoscenza Tradizionale”. Secondo l’UNESCO, il sapere locale e indigeno è dovuto alle conoscenze, abilità e filosofie derivanti da società con una storia antica di interazione con l’ambiente naturale circostante. Per le comunità indigene rurali, le conoscenze locali informano il processo decisionale sugli aspetti più fondamentali della vita quotidiana. Questa conoscenza è parte integrante di un complesso culturale che comprende la lingua, il sistema di classificazione, le pratiche di utilizzo delle risorse, le forme di interazione sociale, la ritualità e la spiritualità.
Si spera che il Forum sulle questioni indigene migliori la protezione delle popolazioni locali e delle loro conoscenze tradizionali, che è vitale per la cultura e per la protezione del territorio.
Minacce alla conoscenza tradizionale
Purtroppo, le popolazioni indigene si trovano ad affrontare gravi sfide a livello globale per quanto riguarda le conoscenze tradizionali. Per alcuni popoli, può essere l’appropriazione indebita della conoscenza sacra. Per altri, può essere diritto d’autore o problemi di brevetto. L’accesso a risorse genetiche è un ulteriore problema.
Ci sono anche conseguenze quando persone non-tradizionali accedono o usano conoscenze e risorse tradizionali. Molte terre indigene, come l’Amazzonia, ospitano preziose risorse naturali. Il bracconaggio del pesce, della natura, di alberi, piante, rappresenta una minaccia per le popolazioni indigene che hanno bisogno di essi per la loro sussistenza. Non è un segreto che i bracconieri hanno ucciso indigeni che tentavano di impedire la rimozione di legname e oro. Anche i difensori dei diritti umani degli indigeni sono stati assassinati.
Inoltre, sono rimasti solo poche persone che parlano le 6’000 o 7’000 lingue esistenti. Altre lingue dovranno affrontare l’estinzione nei prossimi anni. Il 1° febbraio 2019, il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha lanciato l’Anno Internazionale delle Lingue Indigene.
Di Margaret O’Dwyer, DC
Figlia della Carità