“Mediterranea”, è il progetto di inclusione sociale di rifugiati politici nel quale è coinvolta la Curia Generalizia della Congregazione della Missione in Italia. 

Il progetto, nato sull’onda del Giubileo vincenziano dei 400 anni del carisma “Ero forestiero e mi avete accolto”, nel 2018 ha vissuto il suo primo anno, anno di formazione e orientamento. Il 2019 è stato l’anno dell’avvio vero e proprio, in cui 5 rifugiati politici si sono costituiti in associazione insieme a padre Giuseppe Carulli e l’architetto Michela Pasquali che coordinano il progetto e l’associazione. 

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In questo primo anno di attività ci si è sperimentati su vari ambiti e settori. Dal settore vivaistico a quello dell’agricoltura biologica, dagli arredi per esterni in legno e ferro al riciclo e valorizzazione dei materiali di scarto.

Con la realizzazione del giardino delle erbe aromatiche, si è creata una linea di sali e zuccheri aromatizzati alle erbe e agrumi, che riscuote molto successo e interesse, oltre alla produzione di marmellate di agrumi grazie alla valorizzazione delle piante presenti nella proprietà dei padri vincenziani.

Sotto la attenta e creativa direzione di Michela Pasquali si è sviluppata tutta una linea originale e avvincente di design per esterni e per giardini: vasi e fioriere in ferro e legno, orti verticali, sedie e tavoli per giardini, hotel per insetti, giochi per bambini, ecc…

Mediterranea, però, non è solo produzione e lavoro. 

È anche luogo di incontro, confronto e formazione culturale sul tema dell’inclusione, della condivisione, dell’accoglienza e della cura del creato.

Cruciale in tal senso è stato l’evento di giugno: “Inclusiva. Stazione oltreconfine”. Tre giorni di festa nel giardino di Mediterranea, ma anche un presidio creativo sul territorio in cui incontrarsi e conoscersi oltre i confini e per ribadire la necessità di ogni essere umano alla conoscenza, all’espansione, alla condivisione.

Il bilancio del primo anno è certamente positivo. 

Tre dei nostri giovani, grazie alla professionalità acquisita e alla loro accresciuta autostima e dignità, hanno trovato lavoro altrove, ed altri sono subentrati al loro posto.

Sono nate collaborazioni con realtà come “Foo reuse design” per la realizzazione di paralumi con il riuso di bottiglie di plastica e “Gustolab international” un centro di studi accademici per studenti di tutto il mondo sul tema dell’alimentazione e della sostenibilità. Si è consolidata la preziosa collaborazione con la cooperativa “Medihospes”, con Stefania Barzini e tanti altri splendidi amici e sostenitori del nostro progetto.

L’inizio del 2020 non è stato dei migliori, come per tutti, a causa della Pandemia. Ma non ci siamo fermati! E’ stata l’occasione per rivedere alcune priorità e programmare nuove sfide.

La collaborazione con l’associazione “Api romane” si inserisce in questa linea.

Abbiamo iniziato con l’installazione di sei famiglie di api per la produzione di miele, propoli e pappa reale, ma l’obiettivo è ben altro. Vogliamo diventare promotori e sostenitori dell’apicoltura urbana come valore aggiunto della città di Roma, per cercare di riavvicinare le persone alle api, sensibilizzandole. L’ape è il più importante insetto impollinatore, fondamentale per la riproduzione delle piante e conseguentemente per tutti gli esseri viventi. Negli ultimi anni, la diminuzione di alveari nel mondo è stata superiore al 50 per cento. Sensibilizzare le persone riguardo questo problema è fondamentale. Meno api, meno impollinazione, meno garanzia della biodiversità con le conseguenze dannose dell’impoverimento botanico.

Mediterranea vuole spendersi, ancora una volta, per la salvaguardia del creato e per una vita più “biosostenibile”!

Padre Giuseppe Carulli, CM
27 maggio 2020